La rabbia, come le altre emozioni di base, è filogeneticamente determinata, ha una base innata e una funzione adattiva. Essa infatti assolve un ruolo molto importante nella nostra vita, poiché ci avvisa che i nostri diritti sono stati violati o che un ostacolo ci sta impedendo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Rappresenta un campanello di allarme: ci avvisa, infatti, che qualcosa o qualcuno potrebbe arrecarci un danno o esporci ad un'ingiustizia. La rabbia ci prepara all'azione, attivando una serie di modificazioni fisiologiche che ci spingono ad organizzare una serie di comportamenti attraverso i quali possiamo rimuovere l’ingiustizia e/o il danno subito.
La rabbia si innesca in risposta ad alcuni stimoli che possono essere interni e/o esterni all’individuo:
Solitamente, quando ci arrabbiamo, pensiamo di essere stati trattati ingiustamente, crediamo che le cose sarebbero dovute andare diversamente, abbiamo l'impressione di essere stati danneggiati, sentiamo di essere stati svalutati, criticati o attaccati senza una valida ragione, pensiamo di non meritare il trattamento ricevuto o sentiamo che il nostro spazio vitale è stato invaso.
Quando il processo emozionale della rabbia è ben regolato, l’individuo è in grado di adattare la sua risposta comportamentale alla situazione specifica e al contesto in cui è inserito. Alcune persone possono presentare tuttavia una disregolazione emotiva, cioè la difficoltà a modulare le proprie emozioni e a reagire in maniera adeguata. In questo caso possono emergere comportamenti e reazioni di rabbia disfunzionali e poco adattivi: da una parte la violenza e l’aggressività, dall'altra l’inibizione e l’evitamento di situazioni conflittuali.
Le emozioni possono diventare causa di sofferenza per il soggetto quando la loro intensità è molto elevata e si protrae a lungo. La rabbia diventa disfunzionale quando:
Alcuni individui tendono invece ad inibire e a sopprimere la rabbia. In questo caso la persona non riconoscere i segnali identificativi della propria rabbia oppure tende a sopprimerne la manifestazione. Anche questo quadro può essere definito come disfunzionale, in quanto l’inibizione della rabbia impedisce all’individuo di organizzare quei comportamenti che potrebbero proteggerlo dal danno o dall’ingiustizia. Con il passare del tempo, il soggetto potrebbe adottare un atteggiamento di ipercontrollo di tutte le esperienze che generano rabbia predisponendolo ad una modalità comportamentale tendenzialmente passiva e improntata sull’impotenza.
Quando la rabbia diventa cronica o quando si ha la tendenza a inibirla costantemente, è utile per la persona richiedere l’intervento di uno psicologo che possa aiutarlo e supportarlo nella conoscenza e nel processo di gestione di questa emozione.
Per chi fosse interessato ad approfondire la tematica della gestione della rabbia con la dott.ssa Paola Marinoni, psicologa a Saronno, è possibile chiamare il numero 3402871971 oppure mandare una mail all’indirizzo info@psicologasaronno.it per prenotare un primo colloquio gratuito. E’ possibile consultare la pagina dei contatti.